martedì 21 agosto 2012

DIARIO D'AGOSTO 20

Venti agosto. Ho incominciato a leggere un saggio di Duccio Demetrio sul silenzio e la scrittura. Il silenzio è un compagno esigente, talvolta scomodo, per alcuni irritante, per altri necessario.
L'autore ci invita a interrogarci sul nostro rapporto col silenzio, a ricercare nella memoria situazioni e momenti di silenzio e le mostre sensazioni, i nostri sentimenti in quelle situazioni.
Rompete il silenzio ascoltando musica? Io sì, talvolta.
Il silenzio nella mia storia. Mi viene in mente il silenzio di mia madre, in attesa di qualcosa, un silenzio abitato da una preoccupazione che non capivo ma che percepivo come un oggetto ingombrante in una stanza buia. Mi viene in mente il silenzio tra le montagne tante volte, al mattino presto, il silenzio di mio nonno che da un certo punto della sua vecchiaia non ha più parlato, il silenzio nel quale ascoltavo il sonno del mio bambino appena nato, il silenzio che costruivo, un silenzio avvolgente e morbido per accogliere i racconti dei miei bambini arrivati da un altro mondo, il silenzio della fine di un amore, di più di un amore, quando ormai non c'è più nulla da aggiungere nè da togliere, il silenzio di molte notti, in posti diversi, in tempi diversi, il silenzio di cui ho bisogno quando scrivo,il silenzio dell'aula del liceo quando il professore di greco guardava il registro, silenzi pesanti alle manifestazioni, silenzi grevi ai funerali, il silenzio condiviso e il silenzio che divide, silenzi di disapprovazione, di disappunto, di rabbia, di commozione, silenzi disperati, silenzi necessari per godere di una profondità.
Un elenco infinito che si aggiunge ad altri possibili elenchi infiniti, quelli degli altri, i vostri, provate a pensarci.
Quest'afa di agosto opprime ma regala silenzi di angoli in ombra, di pomeriggi a persiane socchiuse, di
notti insonni a guardare le stelle o a leggere un libro sul silenzio.

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