mercoledì 29 agosto 2012

DIARIO D'AGOSTO 27 & 28

Ventisette e Ventotto agosto. Arrivati. Sono dieci, sono i corsisti di Officina Letteraria. Sono in paese da due giorni e già il paese ne parla. Ognuno di loro è stato abbinato a un apricalese che lo aiuti a entrare nella storia, nello spirito del luogo, che lo avvicini ad una esperienza di vita. Si incontrano al bar della Ciassa e parlano davanti a un caffè o a un bicchiere di bianco, vanno in visita in casa e parlano servendosi di un biscotto e un dito di liquore, sfogliano album di fotografie, scoprono orti e serre, frasi incise nella pietra, soprattutto ascoltano storie.
Claudia e io, da oggi anche Bruno. La biblioteca è la nostra officina ad Apricale, leggiamo, smontiamo testi, scriviamo, fantastichiamo e ci misuriamo con una disciplina che, giorno dopo giorno, ci porterà a un racconto, una storia nata qui.
Come nascono le storie? Al tavolino vicino a noi una coppia di tedeschi legge, studia, osserva il paesaggio in silenzio, lui è magro e gentile, lei sorride ma spesso è assorta ed è androgina, elegante, bella. Ci sembra che scriva parole e note su un foglio e canticchi tra sé, sarà una cantante, pensiamo, lui forse il suo impresario. fidanzati o amanti. Lei si gira e sorride, ci saluta, si accorge che la osserviamo. Claudia le scatta una foto. La sera nell'Atelier si canta il blues, la ragazza che parla con i muri e l'uomo scanner si trasformano in un duo affiatato e raffinato, la chitarra passa di mano in mano, un ragazzo suona musica calda del sud, una giovane studiosa polacca canta con accento calabrese e poi in perfetto francese, cantiamo tutti De Andrè, lui ci accompagnerà sempre. Renato, che non è uno scrittore e preferisce la realtà all'immaginazione, attacca discorso con i due tedeschi, fa amicizia e il romanzo finisce: sono due graphic designer di Berlino, lui è anche chitarrista e si sforza di parlare italiano. Non so come sia accaduto ma, ad un certo punto, cantiamo tutti insieme e cantiamo l' Internazionale. I due tedeschi cantano a squarciagola, qualcuno canta con il pugno alzato. Serata blues ad Apricale.

1 commento: