giovedì 17 marzo 2011

PANE E RISORGIMENTO

Sono cresciuta a pane e Risorgimento. Sì, perchè mio padre, giornalista, aveva una passione per il Risorgimento e ha riversato questa sua passione in ricerche durate una vita, articoli di terza pagina, qualche bel libro. In particolare si è dedicato alle donne che hanno fatto l' Italia: Maria Mazzini, Eleonora Ruffini, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Rosalia Montmasson, Carlotta Benettini, Valentina Giusti e lei...Anita, l'amazzone rossa.
In questo periodo di rinverdimento dell'orgoglio nazionale, di riscoperta del tricolore e dell'inno, di Mazzini e di Garibaldi, in questo periodo di celebrazioni, discorsi, mostre, concerti io, che sono cresciuta con i racconti appassionati di mio padre, con gli eroi romantici, giovani e belli di quell'epoca, con l'idea, che proprio là in quelle passioni, in quel sacrificio, in quegli slanci e in quelle intelligenze ci fosse una radice importante della nostra storia, ebbene in questo periodo io non riesco a sentirmi del tutto a mio agio. Sono d'accordo con l'istituzione della festa nazionale, sono animata da uno spirito antileghista, antipadano, anticarroccio, senza esitazioni. Ho apprezzato, come sempre, il discorso del Presidente della Repubblica.
Sono contenta di essere italiana, sono contenta che nel mio paese ci sia uno straordinario patrimonio di cultura però vorrei essere orgogliosa per le leggi, le risorse, la tutela, la valorizzazione che il mio paese destina alla cultura. E non posso. Vorrei essere orgogliosa per un sistema scolastico efficiente, moderno, al centro delle politiche del governo come investimento sul futuro. E non posso.
Vorrei essere orgogliosa per la capacità di accoglienza, per l'assenza di razzismo, per la capacità di pensare a un futuro con italiani di tutti i colori, di molte lingue e molte religioni. E non posso.
Potrei andare avanti.
E' vero, come dice il nostro Presidente, che occorre un nuovo " cemento per l'unità nazionale", il cemento lo si trova nelle idee e nello slancio comune per sostenerle. Spero- è giusto non smettere di sperare - che questo slancio sia lì, in procinto di svelarsi, di trascinarci tutti per dare ali alle idee e ai desideri : la scuola, il lavoro, i diritti, la cultura....per essere più orgogliosi tutti di essere italiani o di aver scelto di vivere in Italia o di esserci arrivati per i casi della vita ed essersi sentiti a casa.