Il 2011 per me resterà l'anno del viaggio in Etiopia, del mio secondo libro e dell'antologia che mi ha offerto l'opportunità di conoscere un gruppo straordinario di scrittrici e giornaliste, l'anno dello spettacolo Madri clandestine, l'anno del rifugio ad Apricale per scrivere e pensare al riparo di un paese medievale e di una comunità accogliente, l'anno delle dimissioni di Berlusconi e della consapevolezza della grande crisi, l'anno del "Se non ora quando". L'anno della morte di un amico e di un'amica...
Un anno pieno di avvenimenti, di persone, di sentimenti, di dolori, di speranze e di delusioni, un anno come tutti gli altri ma con la sua diversità, come ogni anno, come il 2012 appena incominciato.
Volevo compilare una lista di propositi per il 2012, pensavo di scriverne 12, una per mese, sono arrivata a tre e...ho cambiato idea. Mi è venuta in mente un'esperienza di tanti anni fa: prima seduta da una psicoanalista, parlo, parlo, parlo. Lei, alla fine, stabilisce il secondo appuntamento nel quale definire il tipo di lavoro. Torno ansiosa di sapere e lei mi dice : " andiamo avanti così...senza progetto". Senza progetto? Mi spiazza. Come faccio a tenere tutto sotto controllo se non ho un progetto?
In quell'anno di sedute ho imparato molto, mi sono lasciata sorprendere, ho reagito, ho riso e ho pianto.
Farò così anche con il 2012, parto con una idea appena abbozzata e strada facendo si vedrà.
Buon anno a tutti.