giovedì 14 giugno 2012

VINI FRUTTATI

La scuola è finita. Incomincia l'estate. Per me funziona così da sempre, sono stata allieva e poi insegnante, per me l'anno non è solare ma accademico, non ho mai smesso di avere un diario, piuttosto che un'agenda, da settembre a giugno. Pochi giorni fa ho visto un avviso in cartoleria " sono arrivate le agende accademiche".
Terminano le lezioni, non il lavoro, sessioni di esami, collegi dei docenti, programmazione. L'estate è scandita dalla preparazione dei corsi per il prossimo anno accademico, ricerche di testi e di immagini, appunti, riflessioni. Studiare sapendo di farlo anche per gli altri è un privilegio.
Che anno è stato? Mi piace pensarci, fare un bilancio, chiedermi se è passato quello che ho voluto trasmettere, interrogarmi sulla qualità del mio contributo didattico. Mi piace anche pensare a chi ho avuto davanti, ai giovani, e meno giovani, che ho incontrato. Gli studenti sono come il vino, vanno ad annate. Queste ultime sono annate di vini leggeri, a bassa gradazione, leggermente fruttati.
Studenti in generale educati e tranquilli, seri, non sempre curiosi quanto dovrebbero, non sognatori quanto potrebbero e sarebbe giusto ( ma questo non per loro responsabilità) però creativi, ironici e spesso con qualche inaspettata passione o competenza.
Perciò anche da annate leggere imparo sempre anch'io. Quest'anno incomincio l'estate sapendo qualcosa di più sui serpenti e i ratti d'allevamento, sui giochi di ruolo, sul pollo cucinato nella Coca Cola, sulla dislessia, sulla Cina, sulle barche storiche, su una malattia che ora non vi sto a raccontare, su almeno due libri che non avevo mai letto, su almeno due film che non avevo mai visto, sui tatuaggi, sulla musica ma in questo campo sono ancora molto indietro, spero di far meglio il prossimo anno.
Questo capita, con i vini fruttati.