Un libro spesso nasce non solo da una storia ma da più storie. Per questo quando mi chiedono se Nina, la protagonista di Famiglia: femminile plurale, sono io rispondo che Nina è la somma di tante donne, tra queste donne certamente ci sono anch'io. Nina è al centro di una famiglia allargata; per raccontare la vita, le relazioni, i problemi di questa famiglia ho utilizzato la mia come " laboratorio". Ora che il libro è uscito, che ricevo i primi commenti ecco che escono allo scoperto tante famiglie allargate che si riconoscono, ne ho conosciuto una con una figlia di un primo matrimonio che, nell'adolescenza, ha scelto di vivere per qualche anno con il padre, la sua seconda moglie e i figli nati dal nuovo matrimonio ( proprio come la mia Alice del libro) e con un figlio dislessico ( come Lorenzo)!
Una lettrice mi ha raccontato dei suoi due matrimoni e di un unico figlio con " due padri", un'altra delle tre figlie di padri diversi che ha tirato su da sola, un'altra ancora mi raccontava degli otto nonni di sua figlia, insomma: le famiglie regolari sono tutte uguali ( almeno nella loro composizione poi per fortuna hanno tutte la loro unicità) e le famiglie allargate sono allargate tutte a modo loro. Quella che si allarga più da una parte, o dall'altra, quella che riesce a includere tutti e si allarga in tutte le direzioni ( il tipo più raro), quella che si allarga al femminile o al maschile, quella che si allarga agli amici, ai vicini di casa...L'importante è non irrigidirsi e se c'è bisogno di qualche figura sostitutiva ben venga e allora largo ai non zii, ai finti nonni, alle sorelle d'elezione, alle pseudocugine.