Quattordici agosto. Sono in ritardo! Sono in ritardo! Diceva correndo affannato il coniglio bianco di Alice nel paese delle meraviglie. Puntigliosamente mi sono prefissa un post al giorno per questo mese d'agosto, a volte scrivo già dopo la mezzanotte, a volte in ritardo di un giorno, a volte un post che vale per due giorni come i numeri doppi estivi dei periodici, forse non si pubblicano più i numeri che valgono due mesi o tre, non lo so, non ci faccio più caso. Più di vent'anni fa anch'io avevo messo su un periodico, un giornale di informazione e critica d'arte, un'avventura bellissima, di estate facevo un numero unico, era un modo per risparmiare, visto che i collaboratori andavano in vacanza e il giornale si vendeva meglio d'inverno con le gallerie d'arte aperte, la stagione dei teatri e dei cineclub.
Correre affannati per le vie di Apricale non si può, ci vuole il passo lento da alpinista, e poi perchè correre? In piazza prima o poi ci si incontra tutti, io sono qui per riposarmi e scrivere. Andamento lento.
Quattordici agosto: ho visto lo spettacolo della Tosse. Mille persone divise in gruppi da cento che si fermano ad ascoltare Sherazade, il Burattinaio, il Poeta, il Fachiro e tanti altri personaggi del Bazar, che si lasciano incantare dai racconti del Gran Visir. Il paese diventa lo spazio della fantasia, diventa il paese delle meraviglie.
Il personaggio del poeta siriano nella cisterna del Castello, nell'interpretazione forte di Aldo Ottobrino mi ha commosso. Per varie ragioni, anche perchè troppo a lungo abbiamo pensato alla Siria come un luogo molto lontano.
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