domenica 13 novembre 2011

S come SOBRIETA'

Ora ci aspettiamo che il governo dei tecnici sia in grado di tirarci fuori dai guai. Ci aspettiamo di dover fare dei sacrifici perchè salvatori della patria non ce ne sono, il paese lo possiamo salvare tutti insieme, questo lo dovremmo sapere.
In gioco c'è la serenità di tutti, la sopravvivenza di molti, il futuro dei giovani.
In gioco c'è la credibilità dell'Italia e, a questo proposito, spero che la transizione serva per recuperare il rapporto con la parola sobrietà.
Sobrietà nella politica, nei consumi, nel linguaggio, nei comportamenti.
Quasi vent'anni di accumulo di tivù spazzatura, di politica spazzatura, di leggi ad personam, di conflitti di interessi, di mortificazione dell'immagine della donna, di danni alle nuove generazioni, alla scuola, alla cultura, ai più deboli. Vent'anni sono sufficienti per una metamorfosi, per un cambiamento profondo, per un'impronta visibile. Ce ne vorranno altri venti? Cominciamo a lavorarci, buttiamo via piano piano dalle nostre teste, dalle nostre case, dalle nostre abitudini di vita, dal nostro linguaggio, dalle nostre scelte tutto quello che vi è stato introdotto. Certo qualcuno di noi ha resistito, chi più, chi meno, qualcuno è stato consapevole, qualcuno è stato sempre contro. Però...cerchiamo, proviamoci lo stesso, qualcosa da buttare via lo troveremo anche noi. Sarà un sollievo.
Il sollievo della sobrietà.

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