Non sono una blogger. Guardate la data del mio ultimo post: 1 gennaio 2012.
Oggi è il 12 febbraio. Se il blog deve avere il ritmo del diario, decisamente non sono una blogger. La mia giornata è piena zeppa di cose: la famiglia, il lavoro all'Accademia, il lavoro per Officina Letteraria, le persone, gli animali, la scrittura e la lettura, la politica, Facebook...Poichè soffro di horror vacui ho anche aperto questo blog. Forse l'ho aperto anche per sperimentare un nuovo spazio. Per curiosità.
Penso al tempo sempre come a uno spazio perchè cerco di far stare molte cose nel tempo che mi è concesso. Il mio tempo però è una casa troppo piccola.
Aprire un blog è stato come mettere uno scrittoio in un angolino immaginando di potersi appartare, in qualsiasi momento, invece me lo dimentico oppure lo guardo e penso: "adesso mi ci metto", intanto vago per gli altri spazi pensando a cosa posare su quel piccolo scrittoio nell'angolino.
Abitare gli spazi e abitare il tempo. Abitare è possibile solo scegliendo cosa tenere e cosa buttare, cosa è importante e cosa no, cosa ci somiglia e cosa non ci serve. Vale per lo spazio e anche per il tempo.
Sembra facile.
Il blog? Per ora lo tengo.
Sarà pigrizia. Con il blog è più difficile ricevere attenzione, ma quando la si riceve è meglio di Facebook.
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